Gli impianti e le dichiarazioni di conformità |
La normativa prevede che gli impianti esistenti negli edifici
a prescindere dalla tipologia e dalla destinazione d'uso dei fabbricati e a prescindere dall'epoca di costruzione degli stessi, debbano essere sottoposti a idonee procedure intese a garantire la costruzione e l'installazione degli stessi impianti a regola d'arte, nonché l'utilizzazione di materiali dotati di meccanismi di sicurezza.
Le ditte installatrici, al termine dei lavori, devono rilasciare al committente apposite dichiarazioni di conformità degli impianti realizzati. Queste dichiarazioni di conformità rappresentano per i fabbricati di nuova costruzione la condizione indispensabile per il rilascio del certificato di agibilità.
Nel caso in cui la dichiarazione di conformità non sia stata prodotta o non sia più reperibile, l’atto è sostituito per i soli impianti eseguiti prima del 27 marzo 2008 da una dichiarazione di rispondenza.
Le dichiarazioni di conformità devono riguardare anche le parti condominiali.
Nel caso di edifici condominiali infatti alcuni degli impianti espressamente elencati nella normativa rientrano proprio tra le parti comuni (si pensi ad esempio all'ascensore o all'impianto di antenne centralizzato). La normativa riguarda anche gli impianti esterni se sono collegati, anche solo funzionalmente, agli edifici (si pensi agli impianti di illuminazione di giardini o cortili condominiali).
Comunque Nel caso di stipula di un atto di compravendita può essere evitata la consegna della documentazione relativa agli impianti condominiali (ad esempio il libretto di manutenzione dell’ascensore) se essa sia conservata dall’Amministratore di Condominio (e quindi a disposizione di ciascun condomino).
L'attuale normativa non prevede alcun limite alla trasferibilità di edifici con impianti non conformi.
Tuttavia la conformità degli impianti alla normativa di sicurezza se da un lato non incide sulla commerciabilità giuridica di un fabbricato, dall’altro, costituendo il presupposto per l’utilizzabilità degli impianti del fabbricato stesso può incidere (come il certificato di agibilità) sulla sua commerciabilità economica.
Il venditore è infatti tenuto a garantire: che il bene non presenti vizi ed in particolare a che gli impianti siano conformi alle norme in materia di sicurezza
Il venditore potrà pertanto essere chiamato a rispondere dei danni subìti dall'acquirente a causa della non conformità alle norme di sicurezza degli impianti in dotazione dell'immobile venduto.
In base a questa premessa, in tutti gli atti di compravendita di fabbricati dotati di impianti, c'è l’esigenza di regolamentare la conformità degli impianti alle norme di sicurezza nell’interesse di entrambe le parti ovvero:
Pertanto, fermo restando che la conformità degli impianti non incide sulla commerciabilità dei fabbricati e che è comunque possibile, con il consenso di tutte le parti, trasferire immobili con impianti non conformi o comunque "non garantiti conformi" va rilevato che:
a) se gli impianti sono conformi (e la conformità andrà valutata con riferimento alla normativa in vigore all'epoca in cui gli impianti sono stati realizzati, rifatti ovvero adeguati) il venditore ne darà atto e presterà, nell’interesse dell’acquirente, la relativa garanzia (in occasione della stipula dell'atto di compravendita, il venditore ha l'obbligo di consegnare all’acquirente le dichiarazioni di conformità, nonché, se esistente, l’eventuale libretto di uso e manutenzione degli impianti).
b) se gli impianti non sono conformi andrà verificata la volontà delle parti sul come intendano disciplinare e regolare i rispettivi rapporti. In tal caso:
c) se il venditore non conosce lo stato degli impianti e quindi non è in grado di definire la conformità degli impianti:
Nel caso di stipula di un atto di compravendita può essere evitata la consegna della documentazione relativa agli impianti condominiali (ad esempio il libretto di manutenzione dell’ascensore) se essa sia conservata dall’Amministratore di Condominio (e quindi a disposizione di ciascun condomino).
Gli impianti esistenti, peraltro, dovrebbero essere tutti a norma, anche se diverse erano le prescrizioni da osservare a seconda che si trattasse di impianti realizzati prima o dopo il 13 marzo 1990 (data di entrata in vigore della legge 46/1990); infatti:
Si può tuttavia far derivare dal sistema normativo vigente un principio:
È consigliabile regolamentare i rapporti tra le parti nel caso di trasferimento di immobili con impianti non conformi, di disciplinare l'obbligo di procedere alla messa a norma degli impianti, prevedendo espressamente se tale obbligo:
Il contratto di locazione, pur non avendo gli effetti della compravendita, comporta tuttavia il subentro di un soggetto a un altro nella detenzione di un bene (e quindi nell’utilizzo degli impianti).
Appare quindi opportuna, anche nel caso della locazione, la regolamentazione della conformità degli impianti alle norme di sicurezza.
Si rammenta, inoltre, che anche il locatore deve garantire che l’immobile locato sia privo di vizi, è tenuto a risarcire i danni derivanti dagli eventuali vizi esistenti e può essere esonerato da responsabilità per i vizi esistenti (se non taciuti in malafede e se non siano tali da rendere impossibile il godimento della cosa).
Particolare tutela, inoltre, è riconosciuta al conduttore nel caso di vizi che espongono a serio pericolo la salute sua o dei suoi familiari o dipendenti, come potrebbe avvenire nel caso di impianti non conformi.
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